Per ansia si intende un insieme di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che emergono in risposta a uno stimolo che viviamo come minaccioso. L’ansia è una reazione normale del nostro organismo che si attiva per essere pronto a rispondere alla minaccia. Nel momento in cui l’ansia diventa eccessiva o si presenta anche in assenza di un preciso stimolo minaccioso, allora diventa problematica.
NELLE SERIE TV:
Un personaggio che rappresenta molto bene questa problematica è Randall Pearson, della serie tv “This is us”. Durante lo svolgimento di questa serie, vediamo Randall combattere con ansia e attacchi di panico quando si sente sopraffatto dagli eventi della propria vita e ne perde il controllo. La vista comincia ad appannarsi, la sudorazione aumenta, cominciano a tremare le mani e a mancare il respiro: tutti sintomi tipici di un attacco di panico.
NEL CINEMA:
Un altro personaggio in grado di descriverci con accuratezza l’ansia è Woody Allen. Tutti i suoi personaggi sono pervasi di nervosismo e tensione che impediscono loro di vivere vite tranquille e soddisfacenti. Un esempio fra tutti può essere Alvy Singer del film “Io e Annie”. Un altro film che tratta del disturbo d’ansia, tra l’altro ispirato a fatti realmente accaduti, è “Il discorso del re” in cui vediamo re Giorgio VI, interpretato da Colin Firth, combattere la propria ansia di parlare in pubblico.
NELLA LETTERATURA:
è difficile identificare un personaggio letterario il cui unico problema sia l’ansia. Solitamente, nei romanzi che siamo abituati a leggere, i sintomi ansiosi si associano ad altre condizioni, come la depressione. Un personaggio che soffre di un particolare disturbo d’ansia può essere Novecento, dell’omonimo libro di Baricco, che prova un estremo disagio e una paura paralizzante per tutto ciò che è esterno alla nave su cui è nato.
COME SI MANIFESTANO I DISTURBI D’ANSIA
I disturbi d’ansia sono caratterizzati da paura e ansia eccessive e comprendono anche tutti quei comportamenti messi in atto per controllarle. La paura è la risposta emotiva a una minaccia imminente, reale o percepita, mentre l’ansia è l’anticipazione di una minaccia futura (DSM 5; 2013). Solitamente, la paura è associata a meccanismi di fight or flight (lotta o fuga), mentre l’ansia è correlata all’ipervigilanza e alla tensione. Spesso, il modo che abbiamo di gestire la paura o l’ansia eccessive è mettere in atto comportamenti di evitamento delle situazioni, persone o luoghi, che ci causano malessere. Gli attacchi di panico sono una particolare risposta alla paura e si manifestano con sintomi di vario tipo (DSM 5; 2013):
- palpitazioni,
- sudorazione,
- tremori,
- sensazione di soffocamento,
- sensazione di asfissia,
- dolore al petto,
- nausea o disturbi addominali,
- sensazioni di vertigine o di “testa leggera”,
- brividi o vampate di calore,
- parestesie, formicolii,
- derealizzazione o depersonalizzazione,
- paura di perdere il controllo,
- paura di morire.
Questo tipo di problematica può diventare molto invalidante, limitando le normali attività quotidiane. I disturbi d’ansia si manifestano sempre come eccessivi o persistenti rispetto a ciò che ci si aspetta dallo stadio di sviluppo tipico.
È importante quindi trattare questi disturbi per evitare che l’ansia riduca il nostro spazio vitale, impedendoci di perseguire i nostri obiettivi e di svolgere tutte le attività che rendono piena la nostra vita.
Giulia Antonellis
Psicologa, Neuropsicologa, Psicoterapeuta Cognitivo Neuropsicologica Varese
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